21 giugno 2020 • ⏲️ 2 min.
Dopo tanti giorni ieri sera con mia moglie e il nostro piccolo di 11 mesi nel passeggino 👨👩👦 ci siamo concessi una passeggiata per il lungolago della nostra Lecco… Bhe di sicuro non siamo stati gli unici ad avere la stessa idea dato che trovar parcheggio è stato più impossibile che prima della quarantena 😅
È stato bello rivedere alcuni amici dopo mesi, riscoprire la semplicità di fare due passi in compagnia, confrontarsi su quello che è successo e come il tutto ha cambiato e sta cambiando le nostre vite.
Solo il fatto di indossare tutti la mascherina (bhe non proprio tutti, purtroppo) ci fa capire il livello della gravità che abbiamo raggiunto… criticavamo i pullman di turisti orientali imbardati dalla testa ai piedi ma solo ora mi rendo conto del grande rispetto che hanno sempre avuto nel confronto degli altri.
Tra una voglia di McDonald’s non soddisfatta (già a Lecco chiude alle 23 😖) e un’ultima scarpinata verso la macchina, giungiamo finalmente a casa… e ci rendiamo conto che il fantastico porta ciuccio di Enea non era più attaccato al passeggino; “va bhe controlleremo meglio domani” ma neanche il tempo di tuffarsi nel letto e controllare gli ultimi messaggi di WhatsApp, news di Google, tweet, immagini e stories di Instagram, newsfeed di Facebook e le altre mille mila sottoscrizioni in giro per il web…che una nostra amica (grazie Giulia 😁) ci invia in WhatsApp un post di un gruppo di Facebook in cui veniva segnalato il ritrovamento di un porta ciuccio proprio sul lungolago di Lecco con tanto di foto e dove poterlo recuperare.
Ora, si sta parlando di un oggetto di cui avrei potuto fare a meno, anche mio figlio se ne sarebbe fatta una ragione ma la cosa che mi ha fatto pensare è il meccanismo, la potenza e la velocità che ha portato alla risoluzione del mistero… E la prima cosa che mi è balzata in mente è stata l’applicazione Immuni.
Provate a pensare se invece di un porta ciuccio la ragazza avesse condiviso il suo risultato di un tampone e che questo fosse stato positivo: grazie a questa app in un istante tutte le persone che sono state esposte con lei verrebbero avvisate del possibile rischio e da lì poi sta ad ognuno di noi adottare tutte le misure di sicurezza del caso. Già perché la differenza sta proprio nel fatto che chi viene avvisato da Immuni non sa dove e quando è stato esposto questo perché non viene tracciato nessun nostro dato personale o posizione… giusto o sbagliato che sia in ogni caso sarebbe stato il caso di ringraziare questa ragazza di aver fatto questo bellissimo gesto di condivisione 🤗.
"Man is still the most extraordinary computer of all" (J.F. Kennedy)